martedì 7 marzo 2017

FAQ about Dubai, 10 domande tipiche che mi rivolgono da anni

Come scrissi nel mio primo post: tutti hanno un’idea di Dubai, pur non essendoci mai stati e non avendo mai approfondito neppure su wikipedia. In questi anni me ne rendo sempre più conto soprattutto quando torno a casa e incontro qualche conoscente, dopo i saluti e i convenevoli arrivano in ordine sparso quasi sempre un certo tipo di domande, quindi ho pensato che magari poteva essere utile riunirle qui e dare le risposte una volta per tutte.
Questo non tanto per me, per evitare di annoiarmi troppo nel ripetere sempre le stesse cose, ma per voi, per evitarvi figuracce come quell’americano seduto accanto a me nell’ultimo volo di rientro a Dubai al quale dissi che assomigliava a Van Gogh e non lo conosceva… ok… sono rimasta stupita, ma posso anche giustificare una lacuna così, però quando mi chiedi quale sia il mio idioma e ti rispondo “italian”, tu non puoi dirmi “ah! Vieni dalla Francia!” 
[10 secondi di silenzio per le università americane, sì, era laureato ed un esperto di security che andava ad offrire la sua consulenza non so in quale paese, Dubai era solo uno scalo]
Quindi considero questo post come un servizio pubblico. Mi scuso per coloro che mi parlano o leggono abitualmente se queste cose le hanno già sentite, comunque le ho sentite più io, sappiatelo. 

La numero 1 in assoluto, vincitrice di molti premi come “Luogo comune sempre affollato” o il “Premio Simpatia Matteo Salvini” è: ma tu devi mettere il burka?

Risposta: NO, enne oooo. 
Nessuno lo deve mettere, non tutti i paesi arabi sono l’Arabia Saudita, è un po’ come dire, che in Inghilterra ci sono i bidet solo perché è Europa, o che io sono francese perché parlo italiano.
A questo punto però so che un NO non basta, non ne capisco il motivo, ma so per esperienza che non basta mai, nessuno si arrende al “no, non devo indossare il burka”, ci rimangono un po’ male, perché con aria delusa mi chiedono: “ma il velo si, giusto?”.
SBAGLIATO. Non ci si deve coprire la testa o il viso se non si vuole farlo, questo riguarda me come riguarda le indigene, ho osservato che la maggior parte di loro vogliono farlo, per loro è sinonimo di eleganza e signorilità, non lo fanno solo perché il corano indica di coprire il capo.
A questo punto qualcuno si arrende, evidentemente scontento, allora io per rincuorarlo aggiungo qualcosa di fortemente esotico tipo “la benzina costa 30 centesimi al litro!” o “i maschi vanno in giro con la gonna”, solo così si consola il poverino facendosi una sua risata con un’espressione vagamente sollevata.
#1 Ricapitolando: come posso vestirmi a Dubai?
Risposta: come vuoi nei limiti della decenza, minigonne ok, topless no.

La seconda domanda più gettonata rivela una certa ansia di cui dovremmo prendere atto prima o poi. "Ma a Dubai si possono bere alcolici?"

Risposta: sì, tranqui.
Gli alcolici non sono immediatamente reperibili come in molti altri paesi, ma non devi faticare per trovarne.
Vi dico che io, femmina, vado a bere alcolici gratis ogni volta che lo desidero, e spesso indosso scollature generose o gonne succinte o anche in jeans e… state ancora pensando a “gratis” vero?
Si non pago una svanzica, nada, e questo non perché io abbia particolari privilegi se non quello di essere femmina, ma perché a Dubai esiste la Ladies Night, una sera a settimana, a discrezione del locale, le femmine possono bere da 1 a 5 drinks (ma pure di più in certi posti) e mangiare con sconti che variano dal 30 al 50% se lo desiderano.
#2 Domanda: a Dubai si trovano gli alcolici?
Risposta: sì, quando arrivate potete liberamente comprarne al duty free all’aeroporto e portarveli a casa/hotel; li troverete anche in numerosi ristoranti e locali e, se siete femmine, potrete bere gratis alle ladies night varie (fate una ricerca su internet per verificare dove e quando) vestendovi come vi pare. 

Altra domanda incessante riguarda il maiale. Ho capito bene che ci tenete al salame e vorrei rassicurarvi che esistono molti supermercati con un’area, sparata, ma segnalata, dove potrete riempire il carrello di prosciutto e salsicce.




#3 Domanda: a Dubai posso trovare prosciutti e salami?
Risposta: sì. 

Subito dopo questa, normalmente mi viene sparata un’altra domanda tipica che io trovo pazzesca: “dove vai a fare la spesa a Dubai?”

Vi garantisco che mi viene posta molto più spesso di quante immaginate, io davvero non so come nella testa di alcuni alberghi il pensiero di una città piena di grattacieli, ma allo stesso tempo di una città dove per comprare da mangiare io debba andare al souk dove vendono capre vive e radici polverose di terra.
#4 Domanda: dove vai a fare la spesa a Dubai?
Risposta: al Carrefour, o al Geant, o in altri supermercati dove sì, credetemi, trovo la mozzarella di bufala, il caffè Lavazza, la pasta Rummo o  il Parmigiano Reggiano. I prodotti di cibo italiani sono numerosissimi nei vai supermercati, soprattutto quelli biologici, c’è pure una sorta di Natura Sì, che qui si chiama Organic, anzi adesso è pure Biodynamic, dove si possono comprare persino gli stracci della polvere in cotone biologico anallergico tinto con colori naturali o il succo di baobab bio. (il terzo weekend del mese applica lo sconto del 20% su tutti i prodotti) 

#5 Finite le ansie culinarie è il momento di altre domande favolose tipo: “ma lì cosa fate?

Ecco io ho sempre un momento sgomento quando mi viene posta, perché non capisco bene cosa voglia dire questo “cosa fate”, arriva in un punto della conversazione in cui è chiaro che non si riferisce al lavoro, ma alle attività di svago, e io mi domando se a quelli che vivono a Berlino la fate sta domanda…
Non ho mai osato approfondire e di solito la mia mente incomincia ad elaborare di come immaginino queste persone la mia vita qui, forse credono che faccia le mie passeggiate al mercato delle bianche o che organizzi i miei picnic nei pressi di un pozzo di petrolio; poi ho capito che vogliono ancora un po’ di esotico folclore, quindi mi spiace sempre dover rispondere con cose banali tipo: andiamo al mare; visitiamo fiere d’arte e design; facciamo escursioni nel deserto o nelle montagne a nord del paese; saltuariamente andiamo a ballare o a berci una birra; andiamo a concerti o al mercatino delle pulci; pattiniamo sulle lunghissime piste ciclabili, insomma a Dubai si fa tutto quello che si può fare in una città qualsiasi, più qualcosina di particolare come andare alla corsa dei cammelli. [per info clicca qui]

#6 Altra domanda tipica: a Dubai se sgarri ti tagliano una mano?

La sicurezza a Dubai è più una cosa di cui si gode piuttosto che qualcosa da temere, l’ho detto tante volte, ma se non sei un serial killer o un borsaiolo, vieni sereno a Dubai.
Esempio di trasgressione a cui ho assistito: eravamo in macchina con Ale e i miei genitori, stavamo andando al mare, Alessandro ad un certo punto vede un bel parcheggio che si libera alle nostre spalle, fa una manovra ardita precorrendo un pezzettino di strada contromano, ma proprio lì c’era una macchina della polizia che subito ci ferma.
Prima che il poliziotto apra bocca Ale inizia subito con la sua micidiale arma: la favella, il poliziotto fa sì con la testa, ma ha dipinta in faccia un’espressione del tipo “parla quanto vuoi ma ho qui una bella multa con scritto il tuo nome”.
PZZZZZZZZZZZZZZZZZZ, sento il suono del finestrino elettrico posteriore che si abbassa, è mio padre che vuole vedere bene un agente dell’ordine straniero all’opera, i vetri della macchina sono oscurati, quindi abbassa il vetro e si affaccia con il suo cappellino di Pensionati per la città e l’adorabile espressione asimmetrica che un ictus gli ha regalato tanti anni fa.
Il poliziotto smette di parlare guardando mio padre intenerito, il Casti approfitta immediatamente del momento e dice “sto portando i miei genitori al mare…” facendo la faccia del gatto con gli stivali di Shrek. 
Ecco che la famigerata severità delle forze dell’ordine emiratine si palesa, la famiglia qui è qualcosa di davvero sacro, quindi il poliziotto non può fare altro che ammonire Alessandro lasciandoci andare, certo non prima di aver salutato mio padre con un sorriso.
La volta precedente, non ricordo bene che tipo di infrazione avevamo commesso, ma eravamo soli io e lui e la multa è stata fatta regolarmente. 

Altro preconcetto tipico riguarda il denaro e i costi. Dubai la si immagina una città in cui le case hanno i rubinetti d’oro, sì, senz’altro sarà così, ma credo sia una questione che riguarda l’1% delle abitazioni.

#7 Dubai è cara?
Risposta, personalmente ritengo che Dubai sia nella norma con alcune eccezioni.
Alcuni esempi ad estremi opposti:
pane ai cereali con semi di girasole e zucca: 4.50 euro al kg
birra media alla spina in un locale medio: 10 euro
biglietto metropolitana: dipende dalla lunghezza della tratta, da minimo 1 euro a massimo 2,10 euro.
Taxi, benzina moooooooolto meno, se si è in due o più può risultare  più conveniente prendere il taxi che i mezzi pubblici.
Lattuga e internet a casa: molto di più, la lattuga costa 4 euro un cespo piccolo, mentre l’abbonamento a internet a casa costa circa 90 euro, anche se compreso hai canali televisivi da tutto il mondo, di cui 3 italiani. 
Quando venne qui mio padre si impuntò nell’impresa di scorrerli tutti, dopo canali di fitness  coreano e il Nathional Geographic in farsi trovò Euronews, quindi i canali in italiano ora so che sono 4. 

Ma mi vengono poste anche domande sensate eh, tipo:#8 In che periodo dell’anno è meglio visitare Dubai?

Risposta: a Dubai si vive un’eterna estate con picchi di caldo che arriva a 50° e di freddo che scende a 14°.
Gennaio e febbraio: sono i mesi in cui è più probabile che piova, di sera ci vuole una felpa o un maglioncino, ma di giorno il sole scalda e si raggiungono mediamente dai 24° ai 28° nelle ore più calde. Il mare è freddino per la norma, perché è solo 21° circa, ma ci si abbronza.
Tra marzo e aprile è un periodo fantastico, le giornate sono calde e le sere sono fresche, si parla di una massima di 33° mediamente e di una minima di 26° circa. L’umidità e l’afa non si sono ancora affacciate e la temperatura del mare è di circa 24°.
Maggio è un mese random, può essere meraviglioso come aprile solo leggermente più caldo o può anticipare l’estate terribile che arriva in giugno. Quindi le temperature si alzano con massime di 38/40° e minime di 33° circa. Il mare è stupendo però, coi suoi 29°.
Giugno, luglio, agosto e settembre non sono mesi per tutti, l’umidità marina rende tutto soffocante, il caldo è serio, le massime in agosto arrivano a 50°, ma negli altri mesi si rimane sui 40/45°, ho visto minime notturne di agosto a 47°, negli altri mesi si raggiungono i 37/40°. Il mare va dai 32° di giugno ai 35° di agosto e settembre.
Ottobre e novembre sono altre due mesi ideali per godersi Dubai, l’afa viene spazzata via da arietta gentile e respirabile, il caldo è piacevole sia di giorno che di sera. Il mare ancora una delizia con i suoi 29/30°.
Dicembre è un mese di passaggio, le temperature calano a 33° di massima fino a 25° di minima notturna, il mare è sui 25°, si va in spiaggia tranquillamente.
Quindi fate le vostre valutazioni e cercate di organizzare la vostra visita nel periodo che più vi aggrada.
Comunque non è vero che il caldone di qui lo si può sopportare solo se ci nasci in questo paese, noi alla fine ci siamo adattati e viviamo la città anche in agosto, ma anche i genitori di Alessandro, quando vengono a trovarci, se ne stanno tranquilli in spiaggia con 47° all’ombra senza cappello, ma loro sono siciliani, gente abituata a sole e vulcani.
Anche se una volta, non ricordo se era luglio o agosto, stavamo venendo via dalla spiaggia verso l’ora di pranzo, ci siamo fermati a fare la doccia prima di cercare di vestirci (indossare indumenti in questo periodo è un’acrobazia in bilico nell’unico attimo in cui puoi essere vagamente asciutta, tra l’asciugarsi dopo la doccia e l’iniziare a sudare) così, nel tentativo di srotolare la canottiera appiccicata alla schiena, abbiamo notato una coppia di italiani che alternava momenti di grande entusiasmo a momenti di mollezza catatonica, indovinate in quale istante scattavano i loro selfie?
Ovviamente abbiamo attaccato bottone, erano una coppia partenopea che aveva approfittato dell’offerta di un’agenzia di viaggi e non aveva la minima idea di quanto avrebbe scontato quello sconto. 
Quando hanno detto lamentandosi “ma noi ci aspettavamo che fosse una città dove si può camminare, ad aprile siamo stati a Parigi e ce la siamo girata tutta a piedi!”, noi ci siamo guardati negli occhi senza riuscire a replicare, troppe erano le cose da dire… la loro considerazione era scaturita perché ci avevano chiesto in che direzione fosse la Vela (Burj Al Arab), i poveretti volevano andarci a piedi…
Da lì erano oltre 5 km, a piedi, ad luglio, a Dubai, all’ora di pranzo… io vi dico che per raggiungere la macchina si deve andare lentamente, perché gira un po' la testa, se non hai il cappello senti fisicamente il tocco del sole sulla sommità del cranio e non ha la mano leggere il sole.

La #9 più che una domanda è un’affermazione: a Dubai non c’è la natura.

Abbiamo tutti fatto le elementari, sappiamo che ci sono differenti ecosistemi nel mondo, quindi la natura c’è solo che è diversa dalla nostra lussureggiante in Europa.
Quella di Dubai è un deserto ricco di bassi arbusti spinosi, sovente si vedono anche alberi le cui radici a volte vengono scoperte dalle imperiose mani del vento sulla sabbia, rivelando così architetture segrete. 
Ci sono diversi tipi di alberi, alcuni assomigliano a polverosi salici piangenti, altri a ombrelli aperti, ma ne ho visti alcuni dal fusto alto e le foglie verdi e carnose.
Ci sono anche dei fiori che crescono nella sabbia, hanno foglie rotonde e ampie e corolle con  petali appuntiti che vengono considerati doppiamente sacri, sia per l’eroicità di fiorire in un deserto, sia perché rappresentano simbolicamente i 5 pilastri dell’islam, uno per ogni petalo.



E ci sono volpi, gatti selvatici, gazzelle, oryx, lucertole e scarabei. La meraviglia del deserto è che anche se durante il giorno hai patito i 50°, la sera diventa freschino, l’escursione termica dona un sollievo di cui in città non godi minimamente.


Come #10 e ultima ho tenuto un altro luogo comune: a Dubai i soldi te li portano con la carriola.

Nel primo decennio degli anni duemila pensare che esistano posti dove fai il normale e ti coprono di soldi è romantico come le cartoline di fine 800 che mostravano alberi carichi di monete, descrivendoli come flora autoctona tipica delle Americhe. 
La cosa vera è che a Dubai magari è più semplice trovare lavoro se sei professionalmente specializzato, come è favolosamente vero che qui vige la meritocrazia piuttosto che il nepotismo. Così come è vero che mettersi in proprio qui è molto più semplice ed economico che in Italia, senza parlare delle tasse.
Ma nessuno ti da niente per niente, da nessuna parte. Devi essere bravo, devi avere le idee giuste, devi essere un passo avanti agli altri, dare di più, in Italia neppure questo basta, qui si. 
Per noi abituati a stare in un angolo e vedere andare male tutto, noi che quando poi abbiamo espresso le nostre idee e soluzioni le abbiamo viste derise o  rubate; per noi che mai uno straordinario è stato pagato e anzi, lo stipendio sembrava quasi una regalia immeritata, ecco, noi formati in questo campo di battaglia qui, ce la sbraniamo la concorrenza dubaiana.
Ma dovete venire qui, dovete farlo 'sto salto nel buio, lo specifico perché in tanti mi hanno scritto in questi anni chiedendomi: non è che mi trovi clienti per il mio prodotto? Dovresti verificare le questioni di compatibilità tecnologica, non so se la presa elettrica funziona pure lì, poi cercare clienti, poi fissi degli appuntamenti, poi chiaramente arrivo io a chiudere l’affare e ti do una percentuale che decideremo.
Ah belloOh!!!! Anche ammesso che lavori gratis per te un paio di mesi cercando il modo di farti guadagnare mentre stai tranquillo a casa tua con la tua famiglia, poi come pensi di portarteli i tuoi prodotti in questo paese? Te li trascini nel trolley da aeroporto ad aeroporto?
Oppure è successo che si stia a parlare tutta la sera della crisi di lavoro in Italia, che ascolti i lamenti mischiati a “vi invidio, magari potessi farlo anche io”, poi [vi giuro è successo più di una volta] gli proponi un lavoro e subito l’atteggiamento muta in un: voglio compenso raddoppiato, vitto, alloggio, volo una volta al mese di rientro, capisci… ho qui il corso di panificazione e ci tengo a non mollarlo… anzi guarda, vanno bene solo i soldi, ma sto a casa, che io sono uno che lavora bene nella sua stanzetta… parliamo su skype! Che problema c’è, il fuso orario non è un problema dai…
Ah belloOh!!! Tutti quanti vorremmo stare in Italia, guadagnare come a Dubai, avere un inverno come alle Maldive, bersi un caffè nei coffeeshop di Amsterdam, avere la botte piena e la moglie ubriaca!
Allora stai a casa a praticare la lamentatio, oppure rifletti sulla tua condizione e comprendi che in fondo non stai così male, che forse sei fortunato e felice dopotutto, le strade sono due: o muovi il culo o ti godi ciò che hai.
[scusate lo sfogo]

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