martedì 11 settembre 2012

Mal d'Italia



Tornando in Italia ero emozionata, volevo scoprire quale vecchia abitudine avrei riabbracciato con più piacere. (Voi direte “e che mi frega?”, a parte che a me sta cosa che frega sia sinonimo di importare mi suona strana, io vi rispondo: vi frega (?!) perché così magari ripensate alle cose belle delle quali siete circondati, ma che magari non tenete in gran considerazione, visto i tempi amari che stiamo vivendo… con particolare riferimento al rientro vacanziero. Quindi prendete questo post come un mio personale Inno alla gioia)
Avevo una vaga idea, ma ecco la lista in preciso ordine casuale:
-          focaccia di Recco, anche tarocca va bene;
-          limonare duro in pubblico;
-          la mia cara e variopinta lingua madre, che storpio e offendo, ma a lei in fondo piace;
-          le campane di Cislake che suonano per 20 minuti in orari misteriosi tipo dalle 16e23 alle 16e47;
-          i libri, i libri e tanti libri da leggere;
-          real time (che in realtà non si guarda, è un canale da compagnia, pretende giusto un minuto di attenzione ogni 30, ma dà dipendenza);
-          il corpicino di mio nipote da stringere fino a che non ti scatta un impulso feroce e sai che devi mollarlo altrimenti lo mordi;
-          lo sguardo buono del mio cane puntato nei miei occhi e la sua fiatella puntata sul mio naso;
-          l’arietta fresca delle sere d’estate;
-          bere birra per strada o sulla spiaggia, nonché la libertà di poter ordinare del vino andando a mangiare fuori (che poi non ci vado e non lo ordino, son mica così ricca);
-          parlare vis a vis e non scherm a scherm (sempre e comunque GRAZIE DI ESISTERE SKYPE);
-          le nonne con i gambaletti ad agosto; i nonni-arredo urbano seduti fuori dalla porta di casa, sulle panchine dei parchi, ai tavolini di bar puzzoni;


-          colline con prati e alberi che crescono spontaneamente, non tutti hanno idea di quanto sia inestimabile e indispensabile al fragile equilibrio di una mente umana questa cosa qui;
-          le serate surreali con Harihana, spero che tutti abbiano un/a amico/a del cuore, chiunque esso sia, magari è gotico e imprevedibile come la mia, o magari e sornione e peloso come un gatto;
[interrompo brevemente per avvisare che ho appena sbattuto il gomito in un punto di hokuto (merdporcaccstrunzcassiusclei) e da qui in poi scriverò con una mano sola, in quanto l’intero braccio sinistro è paralizzato da milioni di spine, quindi scusate i refusi, di solito non correggo… è troppo noioso e si perde in freschezza, purtroppo anche in grammatica e sintassi, ma ognuno è quel che l’è, e io sono pigra]
-          il silenzio... non potete immaginare che tortura cinese sia un continuo rumore tanto alto da penetrare negli infissi dei doppi vetri antiproiettile che ho in casa: macchine e macchine in un turbinare continuo tra le superstrade che percorrono la città. 
     Quando passa una ferrari, che difficilmente fa i 40 Km/h, è come quando tuona il cielo.  Il weekend aprono le gabbie e il ferrarista porta a spasso il suo ego e due manifesti: l’acclarata dichiarazione di avercelo piccolo e la mortificante mancanza di fantasia (porc*# se avessi i suoi soldi io…!), così ad ogni tuono io impreco telepaticamente mentre immagino Montezemolo & Co. che se la ridono fregandosi le mani.
Alle macchine aggiungete i cantieri edili, ma mica siamo qui a costruire le case delle bambole in 140 uscite settimanali in edicola !!?! (se fossi Crozza direi qualcosa di più brillante, ma sono sempre quella di prima che sta scrivendo con una mano sola…perdonatemi), intorno a me ho 3 cantieri: 1- palazzo di 40 o 50 piani con una megagiga gru fissata a terra con triliardi di tonnellate di contrappeso e un’altra più piccola, probabilmente la figlia, incastonata a metà della struttura come il vischio agli alberi; 2- palazzo di 29 piani (questi li ho appena contati) quasi terminato, con solo una megagru, ma con contorno di svariati montacarichi e carrucole che issano il materiale di rivestimento; 3- moschea (fico! Non vedo l’ora che sia finita, il muezzin che salmodia 5 volte al giorno almeno contribuirà con qualcosa di magico e ipnotico. Non sono ironica, mi piace molto ascoltarlo, anche quando ce ne sono 2 o 3 che si sovrappongono, o forse mi mancano le droghe) piccola gru, ma squadrone di operai che tagliano, fresano e lucidano lastre di marmo.
Infine i condizionatori, milioni, sempre accesi, ventole giganti, succhiatori d’aria, compressori, gruppi elettrogeni, a dire il vero non so com’è fatto un condizionatore d’aria centralizzato per un condominio di millemila appartamenti, ma dev’essere qualcosa di mostruoso e diabolico.
Comunque, dicevo: il silenzio;
-          le robe antiche ovunque, perché se vai al museo della preistoria del Castello Sforzesco trovi i resti del guerriero di Somma Lombarda. Perché perfino Somma Lombarda ha il suo posto nella preistoria in Italia.

Poi, lo so, dovrei chiudere con una cosa superemozionante per dare l'effetto giusto, e ci stavo pensando  felice come una tortora... quando all’improvviso m’imbatto in questa roba qui:


cosa fai dopo che hai visto questa roba qui?  Come si reagisce? Si può davvero ignorare questa roba qui? Guardate che ce n’erano altre! Una con su scritto “eri meglio su facebook”…
Cioè noi, quelli del guerriero di Somma Lombarda, siamo gli stessi di questa roba qui?
La cosa buona è che sono ripartita senza vederla addosso a nessuno, c’è speranza.