1.
a Dubai sostanzialmente puoi vestirti come vuoi (sempre che tu non
sia un’olgettina… se lo sei, che ci fai in questo blog?!), l’unico must
have è la sciarpa, che sia stola, che sia seta o
cotone, che sia estate o inverno tu devi averla. Sarà la tua unica arma per
difenderti da spiacevolezze tipo squaraus, mal di gola, polmoniti et
simili. Vedila anche tipo il mantello dell’invisibilità di Harry Potter,
perché ci saranno momenti in cui la tua scollatura dovrà essere celata, posti
in cui le tue spalle nude saranno ritenute offensive quanto i mangiamorte di
Lord Voldemort (ok sempre che tu non sia un’olgettina, in quel caso esibirai
con orgoglio), TAAAAAAAK, un semplice gesto, copri le vergogne e
via.
2. Il
mondo generalmente si divide in due categorie: chi usa la crema solare
protettiva e chi no. Noi italiani pensiamo di avere un contratto speciale col
sole, lui non ci brucia e noi lo adoriamo e accogliamo nel nostro paese…forse
impossessandocene un po’ (chist'è o paese d' 'o sole) e confesso di aver militato
per anni nella seconda categoria, solo recentemente mi sono ravveduta. A Dubai
c’è un mare splendido e l’abbronzatura è assicurata, qualunque pelle tu abbia
sappi che hai bisogno di protezione, e non si parla di valori tipo il 6 o il
10, minimo ci vuole la 20. Dici che sei già abbronzata e non ti scotti più
ormai? Saluta allora la tua abbronzatura, dopo un giorno di sole dubaiano ti
spellerai inesorabilmente. Prima di partire infila in valigia la crema
protettiva, qui i raggi arrivano diretti come frecce, non ti accarezzano
obliquamente come nel Mediterraneo.
3. Anche
se sei circondato da 28 etnie diverse che neppure riconosci, non
parlare in italiano a voce troppo alta, c’è sempre qualcuno che ti capirà.
Vi assicuro che, sebbene il nostro paese rappresenti lo 0,2% delle terre
emerse, siamo ovunque, come ovunque troverai degli appassionati di Italia che
ti capiranno e vorranno fartelo sapere, regalandoti quella piacevole sensazione
del sentirti sprofondare nel terreno. Se sei una brava persona che dice solo
cose carine e corrette passa serenamente al punto 4.
4. Se
qualcuno ti fa il calssico gesto di raggruppare la punta delle dita
insieme... tranquillo, non reagire d’impulso, non ti sta chiedendo cosa
cappero vuoi o cosa cavolacci stai facendo, non guardarlo con aria minacciosa
dicendogli –in italiano- “con me ce l’hai?!”, perché ti sta semplicemente
chiedendo di aspettare.
5. Se
rivolgi una domanda ad un ragazzo indiano o pakistano, anche una domanda
semplice che prevede una risposta semplice come un si o un no… siate preparati
perché qualunque risposta vi darà, lo farà scuotendo leggermente il capo a
destra e sinistra, un po’ come quando noi vogliamo dire “insomma” o “mi sa di
no”…lui però non vi sta affatto dicendo questo! La tecnica sta nel concentrarsi
sul labiale senza guardare nient’altro, anche perchè questi ragazzi si
emozionano come ad un esame scolastico e con l’emozione l’oscillazione aumenta
facendovi arrivare due informazioni opposte e mandando in tilt il vostro
cervello. La chiarezza non è il loro forte, forse per un eccesso di educazione
o di insicurezza potreste ricevere un: same same… but different o
un yes…but maybe no, oppure un no problem per evitarvi il
dispiacere di ricevere un no, anche se alla fine dei fatti
sarà no.
Io (che
avrei voluto pagare subito quando ho lasciato la giacca, ma un no problem
madame, pay after, no problem): “cavoli scusa, non ho spicci, ho solo 100,
hai il resto?”
Ragazzo
delle consegne: parte con l’oscillazione e dice “no problem madame”, prende i
100 e io la giacca. Apre il suo portafoglio e vedo che è completamente vuoto.
Allora gli dico “ma non ce l’hai il resto!”, lui –sempre oscillando- mi
restituisce i soldi e mi guarda.
Silenzio
e immobilismo. Io lo guardo, lui mi guarda e sorride mortificato, anziché dirmi
NO subito ha preferito rassicurarmi con un no problem, solo che ora
non sa cosa fare, non osa dirmi niente, io prendo il ragazzo e i soldi, esco,
trovo da cambiare e fine della storia.] Se domandi ad un indiano qualcosa, guarda solo il labiale e sappi riconoscere un no.
6. Guarda
sempre il display dell’ascensore prima di scendere o salire. Se vieni a
Dubai ti capiterà di dover prendere diversi ascensori, tu come tutti gli altri.
Questo genera un traffico al quale non siamo abituati, quindi sconsiglio la
tipica abitudine al sovrappensiero. Due esempi riguardo alla pericolosità della
cosa:
· Una
volta sono scesa al piano sbagliato, da quel piano –come in molti altri
edifici- l’unico modo per chiamare l’ascensore è possedere una carta magnetica
e avvicinarla laddove normalmente si trova il caro e vecchio pulsante…io ero lì
occasionalmente e non possedevo tale carta, così mi sono dovuta sparare 5 piani
di scale anti-incendio per arrivare al piano
giusto.·
Una volta sono salita sull’ascensore sbagliato e mi sono dovuta fare mille fermate nel senso opposto a quello in cui dovevo andare, e poi altre mille in quello corretto prima di accorgermi che quell’ascensore non fermava al mio piano. Questo perché a Dubai c’è talmente tanto movimento nel salire e scendere dai grattacieli che spesso troverai dai 6 agli 8 ascensori, i quali saranno adibiti a diverse sezioni dell’edificio, quindi presta attenzione al display come se fosse la stella polare, perché potresti rimanere intrappolato per sempre in un non-luogo come in una puntata di “Ai confini della realtà”.
Una volta sono salita sull’ascensore sbagliato e mi sono dovuta fare mille fermate nel senso opposto a quello in cui dovevo andare, e poi altre mille in quello corretto prima di accorgermi che quell’ascensore non fermava al mio piano. Questo perché a Dubai c’è talmente tanto movimento nel salire e scendere dai grattacieli che spesso troverai dai 6 agli 8 ascensori, i quali saranno adibiti a diverse sezioni dell’edificio, quindi presta attenzione al display come se fosse la stella polare, perché potresti rimanere intrappolato per sempre in un non-luogo come in una puntata di “Ai confini della realtà”.
7. L’allarme
antincendio suona. Suona per simulazioni, per i test della manutenzione, ma
soprattutto suona per sbaglio. Può suonare a tutte le ore del giorno e della
notte e suona a così alto volume che sembra provenire da dentro di te, è così
forte che senti le orecchie chiudersi in qualche modo misterioso, è così
potente che ti guardi intorno per cercare conferma negli occhi delle altre
persone “è nella mia testa o lo sentite anche voi?”… quando noti i loro occhi sbarrati
ti rassereni. Per quante volte suonerà non ti abituerai mai, ogni volta ti
gelerà il sangue nelle vene e ti proporrà tutte le tue paure consce e inconsce
in un microsecondo di puro panico.
8. Se
vieni a Dubai userai di certo il taxi per spostarti, sono comodi, economici e
numerosi. Quando esci da un Mall troverai alcune zone designate dove 20
persone, minimo, aspettano pazientemente in fila. Tu mostra loro che è
possibile scegliere, mostra loro un’alternativa al gregge, fai due passi in più,
arriva alla strada, ferma il primo dei duemila taxi che sfrecciano davanti a
te… poi spera che il tassista conosca la strada che conduce al posto in cui gli
hai chiesto di andare. E falli questi 2 passi in più, la vita è troppo breve
per stare in fila un’ora in attesa di un taxi.
9. I
baci sono vietati, sembra pazzesco lo so, ma paese ha le sue regole,
se ci pensiamo bene da noi ci sono città con divieti assurdi tipo: a Novara è
vietato sostare in più di tre persone nei giardino o parchi pubblici; a Eraclea
(VE) è vietato fare i castelli di sabbia; a San Salvario (TO) è vietato
mangiare e bere per strada; a Vicenza è vietato sedersi sulle panchine se si ha
meno di 70 anni; a Eboli non si può baciare o scambiarsi effusioni in macchina;
mentre a Pisitano è vietato indossare gli zoccoli…quindi chi siamo noi per
giudicare? Ritroviamo il nostro pudore adolescenziale e a Dubai baciamoci di
nascosto, in privato, segretamente! Una volta tornati in Italia (e non siete a
Eboli) concediamoci il piacere di baciarsi ovunque, baciamoci per la strada, in
piazza o al supermercato, baciamoci in fila alla posta, esibiamo con orgoglio
l’ardore della nostra passione, che incendi il prossimo creando come un virus
contagioso, così che tutti intorno a noi inizino a baciarsi e abbracciarsi, a
stringersi con gli occhi chiusi per sentire meglio l’energia che ci si scambia.
10. Se
vieni a Dubai l’ultima regola che devi conoscere è: avvisa silvianardo.