Tornando in Italia ero emozionata, volevo scoprire quale
vecchia abitudine avrei riabbracciato con più piacere. (Voi direte “e che
mi frega?”, a parte che a me sta cosa che frega
sia sinonimo di importare mi suona
strana, io vi rispondo: vi frega (?!) perché così magari ripensate alle cose
belle delle quali siete circondati, ma che magari non tenete in gran
considerazione, visto i tempi amari che stiamo vivendo… con particolare
riferimento al rientro vacanziero. Quindi prendete questo post come un mio
personale Inno alla gioia)
Avevo una vaga idea, ma ecco la lista in preciso ordine
casuale:
-
focaccia di Recco, anche tarocca va bene;
-
limonare duro in pubblico;
-
la mia cara e variopinta lingua madre, che storpio e
offendo, ma a lei in fondo piace;
-
le campane di Cislake che suonano per 20 minuti in
orari misteriosi tipo dalle 16e23 alle 16e47;
-
i libri, i libri e tanti libri da leggere;
-
real time (che in realtà non si guarda, è un canale da
compagnia, pretende giusto un minuto di attenzione ogni 30, ma dà dipendenza);
-
il corpicino di mio nipote da stringere fino a che non ti scatta un impulso feroce e sai che devi mollarlo altrimenti lo mordi;
-
lo sguardo buono del mio cane puntato nei miei occhi e
la sua fiatella puntata sul mio naso;
-
l’arietta fresca delle sere d’estate;
-
bere birra per strada o sulla spiaggia, nonché la
libertà di poter ordinare del vino andando a mangiare fuori (che poi non ci
vado e non lo ordino, son mica così ricca);
-
parlare vis a vis e non scherm a scherm (sempre e
comunque GRAZIE DI ESISTERE SKYPE);
-
le nonne con i gambaletti ad agosto; i nonni-arredo
urbano seduti fuori dalla porta di casa, sulle panchine dei parchi, ai tavolini
di bar puzzoni;
-
colline con prati e alberi che crescono spontaneamente,
non tutti hanno idea di quanto sia inestimabile e indispensabile al fragile
equilibrio di una mente umana questa cosa qui;
-
le serate surreali con Harihana, spero che tutti
abbiano un/a amico/a del cuore, chiunque esso sia, magari è gotico e
imprevedibile come la mia, o magari e sornione e peloso come un gatto;
[interrompo brevemente per
avvisare che ho appena sbattuto il gomito in un punto di hokuto
(merdporcaccstrunzcassiusclei) e da qui in poi scriverò con una mano sola, in
quanto l’intero braccio sinistro è paralizzato da milioni di spine, quindi
scusate i refusi, di solito non correggo… è troppo noioso e si perde in
freschezza, purtroppo anche in grammatica e sintassi, ma ognuno è quel che l’è,
e io sono pigra]
-
il silenzio... non potete immaginare che tortura cinese
sia un continuo rumore tanto alto da penetrare negli infissi dei doppi vetri
antiproiettile che ho in casa: macchine e macchine in un turbinare continuo tra le superstrade che percorrono la città.
Quando
passa una ferrari, che difficilmente fa i 40 Km/h, è come quando tuona il cielo.
Il weekend aprono le gabbie e il
ferrarista porta a spasso il suo ego e due manifesti: l’acclarata dichiarazione
di avercelo piccolo e la mortificante mancanza di fantasia (porc*# se avessi i
suoi soldi io…!), così ad ogni tuono io impreco telepaticamente mentre immagino
Montezemolo & Co. che se la ridono fregandosi le mani.
Alle macchine aggiungete i
cantieri edili, ma mica siamo qui a costruire le case delle bambole in 140 uscite settimanali in edicola !!?! (se fossi
Crozza direi qualcosa di più brillante, ma sono sempre quella di prima che sta
scrivendo con una mano sola…perdonatemi), intorno a me ho 3 cantieri: 1-
palazzo di 40 o 50 piani con una megagiga gru fissata a terra con triliardi di
tonnellate di contrappeso e un’altra più piccola, probabilmente la figlia,
incastonata a metà della struttura come il vischio agli alberi; 2- palazzo di
29 piani (questi li ho appena contati) quasi terminato, con solo una megagru,
ma con contorno di svariati montacarichi e carrucole che issano il materiale di
rivestimento; 3- moschea (fico! Non vedo l’ora che sia finita, il muezzin che
salmodia 5 volte al giorno almeno contribuirà con qualcosa di magico e
ipnotico. Non sono ironica, mi piace molto ascoltarlo, anche quando ce ne sono
2 o 3 che si sovrappongono, o forse mi mancano le droghe) piccola gru, ma
squadrone di operai che tagliano, fresano e lucidano lastre di marmo.
Infine i condizionatori, milioni,
sempre accesi, ventole giganti, succhiatori d’aria, compressori, gruppi elettrogeni,
a dire il vero non so com’è fatto un condizionatore d’aria centralizzato per un
condominio di millemila appartamenti, ma dev’essere qualcosa di mostruoso e
diabolico.
Comunque, dicevo: il silenzio;
-
le robe antiche ovunque, perché se vai al museo della
preistoria del Castello Sforzesco trovi i resti del guerriero di Somma
Lombarda. Perché perfino Somma Lombarda ha il suo posto nella preistoria in Italia.
Poi, lo so, dovrei chiudere con una cosa superemozionante per dare l'effetto giusto, e ci stavo pensando felice come una tortora... quando all’improvviso m’imbatto in questa
roba qui:
cosa fai dopo che hai visto
questa roba qui? Come si reagisce? Si
può davvero ignorare questa roba qui? Guardate che ce n’erano altre! Una con su
scritto “eri meglio su facebook”…
Cioè noi, quelli del guerriero di
Somma Lombarda, siamo gli stessi di questa roba qui?
La cosa buona è che sono
ripartita senza vederla addosso a nessuno, c’è speranza.
Nessun commento:
Posta un commento